CONTAGIO

16.03.2020

DIBATTITI

Sembrava ancora lontano mentre già si avvicinava piano, poi ha iniziato a correre, ora, come liquido, si espande, e noi chiudiamo fermiamo blocchiamo non attracchiamo non decolliamo, adesso siamo una zona rossa eppure siamo sempre noi che ci ritroviamo timidi a sorridere senza far vedere i denti, a stare infagottati -tanto fa freddo - ma non abbiamo freddo, siamo spauriti e diffidenti, ci hanno cancellato le abitudini i ritmi, la nostra vita cambia, ogni giorno siamo un po' più spenti.

Tornato di gran moda Manzoni, si scopre che non è così noioso e ha detto il vero, anche Atene ha avuto una peste, la paura l'ha danneggiata più della malattia... insomma ci rincorriamo tra si dice e decreti, l'unica certezza è che si devono lavare tanto le mani. Siamo sospesi, politica cronaca e affari esteri sono uno sfondo. L'economia va male, malissimo, quello riecheggia ma ancora non ci spaventa. Il virus è padrone ora di tutto. Ha dichiarato guerra e la fa, noi più che combattere sembriamo arrenderci, del resto siamo inermi e ignudi di fronte -di lato o dietro- l'invisibile. Come tutte le bizze della natura passerà, solo allora ci desteremo e percepiremo il danno che sarà tanto, e che costerà tanto. Ci desteremo ridimensionati, non scimmioni che si battono il petto ma omini fallibili fragili deboli un po' falliti e magari troveremo il coraggio di chiedere aiuto e di conservare un po' di quell'essenzialità che ora viviamo come imposizione.

Articolo di Silvia Alberti


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