DA CRISALIDE A FARFALLA

Abbiamo da poco passato la Quaresima e anche la Pasqua di Risurrezione e ci sarebbe da chiedersi, credenti o non credenti che si sia, che cosa ci abbia lasciato tutto questo o che cosa ci possa donare da ora in poi. Al riguardo mi è venuta in mente una interessante metafora: quella della crisalide.
La crisalide è uno stadio di quiescenza in cui l'insetto completa la metamorfosi con una serie di cambiamenti morfologici che trasformano il bruco in una splendida farfalla.
Il periodo di trasformazione è assimilabile alla quaresima e lo splendido finale di questa storia, la farfalla, rappresenta le Pasque della nostra vita.
La natura, come di consueto, ci insegna con una profondità ineffabile. Ogni cambiamento parte da dentro ed è fatto di tante piccole tessere, come un mosaico. Nessuno può cambiare se non vuole e se non si prefigge tanti piccoli obiettivi. E poi c'è un fattore importante tanto se non più degli altri: il tempo. In questo tempo di pandemia è come se ci fossimo assopiti: pochi interessi, poca motivazione, stordimento da cattiva informazione, solitudine, mancanza di contatto fisico e morale. Ma la crisalide insegna, il cambiamento è qui e ora, è fatto di piccole metamorfosi quotidiane che ti cambiano dentro. Sei tu che decidi come stare, come vivere e chi vuoi diventare e se ti metti in cammino non muta ciò che hai intorno, ma l'occhio che lo guarda.
Tutta la storia sacra, ma anche la storia delle menti geniali è fatta di percorsi e di lotte con se stessi. I piccoli passi sono ciò che ci serve per diventare farfalle, per risorgere dall'attuale stato in cui un po' tutti chi troviamo e che tanto ricorda gli ignavi di Dante, la cui univa grave colpa è lo stato di indolenza e di viltà che preclude loro ogni possibilità di spiegare le ali. Perciò la Pasqua vuole essere un promemoria nella nostra vita ed un monito a non accontentarsi di restare inette crisalidi.
Silvia Savio