DOMENICA 20 DICEMBRE 2020

Maria accoglie in casa sua un angelo, osa ospitare una 'alterità' che scombussola tutti i suoi piani. Ella è «molto turbata», ma non rigetta tutto questo come una semplice 'allucinazione'. Vi presta ascolto, e crede al di là di ogni logica e umano buon senso, riconoscendo che, davvero, «nulla è impossibile a Dio». E anche lei, come il suo promesso sposo, obbedisce: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». Maria, come Giuseppe, pronuncia il suo: «Eccomi!». E la cugina Elisabetta lo riconosce: «E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l'anima mia, mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni.
(Salmo 23)

Il problema, evidentemente, non si riduce al fatto che "siamo in troppi", e che quindi la soluzione dovrebbe anzitutto mirare ad un drastico calo della natalità, ma è piuttosto legato all'attuale modello distributivo, «in cui una minoranza si crede in diritto di consumare in una proporzione che sarebbe impossibile generalizzare, perché il pianeta non potrebbe nemmeno contenere i rifiuti di un simile consumo».
Massimo Diana
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