DOMENICA 6 DICEMBRE 2020

La vita spirituale è una vita di desiderio, è non stancarsi di desiderare, di ad-tendere a qualcosa di più grande. Ma il desiderio va coltivato: questo il senso del richiamo potente del Battista: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore!». E cosa significa «Preparate la via del Signore?».
Significa accettare di camminare nel 'deserto' perché il deserto è il luogo della rinascita. Se per la prima nascita abbiamo bisogno di un caldo utero protettivo che ci avvolga e ci protegga, la seconda nascita, quella nello Spirito, quella a cui il Battista ci vuole preparare avviene nel deserto, nella solitudine e nel silenzio di quella terra che è necessario attraversare. Il deserto, per tutti e non solo per il Battista, è la terra dell'esercizio, la terra che forgia il carattere, in cui ci si esercita per costruire quelle buone abitudini che ci permettono di vivere nella libertà e ci rendono capaci di amare, di perdonare, di vivere nella gratitudine e nella gioia.

O Dio, Padre di ogni consolazione, che agli uomini pellegrini nel tempo hai promesso terra e cieli nuovi, parla oggi al cuore del tuo popolo, perché in purezza di fede e santità di vita possa camminare verso il giorno in cui manifesterai pienamente la gloria del tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio e Uomo, e vive e ama con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

La scienza ci aiuta a conoscere; la consapevolezza 'spirituale' dell'interdipendenza ci consegna una motivazione in più al cambiamento degli stili di vita. Una necessità non solo antropologica, dettata dal buon senso, nella misura in cui vogliamo preservare un ambiente vivibile per noi e soprattutto per le generazioni che seguiranno, ma un vero e proprio compito spirituale. Di una spiritualità che non si autocomprende più nel segno della 'fuga mundi', della contrapposizione al mondo e al secolare, ma di una spiritualità che ha integrato il mondo e il secolare come lo spazio ultimo e definitivo. Ciò a cui siamo chiamati a prendere sempre di più coscienza è che tutto questo concerne direttamente e intrinsecamente la nostra vita spirituale, provocandoci ad un concreto cambiamento degli stili di vita, ad una responsabilità che spetta a noi, a ciascuno di noi, e che inizia col mettere anzitutto in discussione gli attuali modelli di produzione e di consumo. Sempre più insostenibili per la nostra 'casa comune'.
Massimo Diana
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