GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO E DEL DIRITTO D'AUTORE

Un'occasione per riflettere sulla scrittura e la lettura, due bisogni irrinunciabili per la nostra vita
Lo scorso 23 aprile si è celebrata la Giornata Mondiale dedicata al Libro e al diritto d'Autore, una ricorrenza istituita dall'UNESCO nel 1966 con l'obiettivo di promuovere la scrittura e la lettura.
Questo evento ci permette di riflettere anzitutto sul valore e sul potere della parola, che ci risuona - nella sua accezione più archetipica e primordiale di Logos - come principio e origine di vita, vibrazione creatrice che consente alla volontà del pensiero di assumere una forma e attualizzarsi. La parola crea, vitalizza, dà compimento.
L'uomo stesso nel suo percorso di crescita ha avvertito l'esigenza di afferrare la parola che riecheggiava libera nello spazio e trascinarla a terra, depositarla, farla entrare in contatto con la materia per lasciare una traccia del suo vissuto e per permettere ad altri di condividerlo. Tutto ciò che oggi conosciamo e possiamo raccontare, il patrimonio dell'umanità che è la nostra Storia, deriva dall'invenzione della scrittura. Scrivere ci ha permesso di tramandare le narrazioni del mondo, i passaggi epocali, antropologici e culturali dell'umanità. Ci ha resi immortali, custodi di un sapere sconfinato che ha viaggiato attraverso le civiltà di tutti i secoli per consegnarci l'emozione della Storia, testimonianza della nostra evoluzione.
Al contempo, la scrittura è strumento elettivo di espressione per l'anima. "Scrivere è percepire il continuo ed inesauribile mormorio dell'essere" diceva lo scrittore e filosofo francese Maurice Blanchot. È sempre l'ascolto il preludio dell'atto creativo, è l'attenzione posta su quel particolare moto dell'anima che desidera infrangersi come un'onda sulla carta bianca e lasciarsi raccontare. Prendersi cura della parola che affiora e del modo in cui si intende comunicarla comporta in fondo prendersi cura di sé, di una voce interiore, udire le risonanze del proprio passo nel mondo. Allo stesso modo, chi giunge sulla soglia della pagina scritta per immergersi nella lettura nutre l'intima speranza di trovare una parola, una frase o un concetto che esaudisca una domanda, soddisfi un desiderio di conoscenza o diletti la propria fantasia. Si legge per il piacere della scoperta e per dare un senso all'immensità delle cose, per sperimentare l'empatia e per divenire consapevoli di se stessi e degli altri, per allargare lo sguardo, facendo di due occhi cento occhi e di un pensiero mille pensieri. In definitiva, si legge per vivere mille vite anziché una sola. La scrittura e la lettura sono per l'uomo due bisogni irrinunciabili: si scrive per dare vita a qualcosa, si legge perché si è in cerca di qualcos'altro, e ogni volta che queste due volontà convergono e s'incontrano tra le pagine di un libro, qualche umano confine viene trasceso e qualche atto sublime viene compiuto.
Maria Sole Santi
Fotografia
della Biblioteca Statale del Monumento Nazionale dell'Abbazia Benedettina di S. Giustina (Padova)