GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

Giovedì 22 aprile si celebrerà la Giornata mondiale della Terra:
circa un miliardo di persone coinvolte nello sforzo di affermare una vera sostenibilità ambientale.
Giovedì 22 aprile, un mese e un giorno dopo l'equinozio di primavera, si celebra l'Earth Day - la Giornata mondiale della Terra. L'istituzione di questa ricorrenza si deve all'attivista per la pace John McConnell il quale propose, durante una conferenza dell'Unesco nel 1969, una giornata mondiale che celebrasse la vita e la bellezza della Terra, così come l'equa condivisione delle sue risorse. Il proposito era anche quello di informare gli uomini circa la loro responsabilità nel preservare l'incolumità del pianeta e partecipare attivamente per promuovere soluzioni di salvaguardia e tutela dell'ambiente.
L'Earth Day è attualmente l'evento green più partecipato al mondo: ogni anno mobilita circa un miliardo di persone in ben 192 paesi, e in molti di essi si inserisce all'interno di una settimana interamente dedicata all'ecologia, proponendosi come evento educativo e divulgativo per la pace e per l'elaborazione di progetti e soluzioni che consentano di limitare gli effetti negativi causati dalle attività dell'uomo. Tra le numerose problematiche che affliggono il pianeta vengono portate all'attenzione l'inquinamento di aria, acqua e suolo, il surriscaldamento globale, la distruzione degli ecosistemi, l'estinzione di innumerevoli piante e specie animali e l'esaurimento delle risorse non rinnovabili come il petrolio, il carbone e i gas naturali.
Quest'anno l'Earth Day è dedicato al tema della perdita della diversità biologica e dell'estinzione delle specie. L'iniziativa si propone di informare e sensibilizzare i cittadini circa l'accelerazione del tasso di estinzione di milioni di specie e le cause e conseguenze di questo fenomeno, così come di costruire e attivare un movimento globale che abbracci la tutela della natura e dei suoi valori, incoraggiando azioni individuali con l'obiettivo di raggiungere importanti risultati politici in termini di protezione delle specie e dei loro habitat.
La nostra umanità ha bisogno di evolvere per acquisire la coscienza di una comune origine, la mutua appartenenza a un progetto condiviso che è la vita - sacro diritto inviolabile di ogni creatura che abita questo mondo. Un tale cambiamento può compiersi solo a partire da scelte individuali: siamo tutti personalmente interpellati a fare la nostra parte per contribuire all'evoluzione di un progetto più ampio in cui l'io sia il punto di partenza ma non il fine ultimo. Si tratta di stabilire una nuova alleanza tra l'umanità e l'ambiente e di includere nel concetto di fratellanza e cura gratuita anche la natura e le sue innumerevoli forme di vita.
Ogni giorno abbiamo l'occasione di rigenerare noi stessi e, per estensione, il rapporto con ciò che è fuori di noi - che sia uomo, creatura, pianta, terra. Come commenta Papa Francesco nell'ultimo capitolo dell'enciclica Laudato Si': "È sempre possibile sviluppare una nuova capacità di uscire da sé stessi verso l'altro. Senza di essa non si riconoscono le altre creature nel loro valore proprio, non interessa prendersi cura di qualcosa a vantaggio degli altri, manca la capacità di porsi dei limiti per evitare la sofferenza o il degrado di ciò che ci circonda. L'atteggiamento fondamentale di auto-trascendersi, infrangendo la coscienza isolata e l'autoreferenzialità, è la radice che rende possibile ogni cura per gli altri e per l'ambiente, e fa scaturire la reazione morale di considerare l'impatto provocato da ogni azione e da ogni decisione personale al di fuori di sé. Quando siamo capaci di superare l'individualismo, si può effettivamente produrre uno stile di vita alternativo e diventa possibile un cambiamento rilevante nella società".
Maria Sole Santi