GIOVEDI 4 FEBBRAIO 2021

Il più anziano del gruppo, il quattordicenne Nalaka, prese la parola: "Venerabile Buddha, siamo davvero felici che tu ci insegni la Via della Consapevolezza. Sujata mi ha raccontato che hai meditato sotto il pippala per sei mesi e che proprio questa notte hai ottenuto il Grande Risveglio. Venerabile Buddha, quest'albero di pippala è il più bello della foresta. Possiamo chiamarlo l'Albero del Risveglio, l'Albero della Bodhi? La parola bodhi ha la stessa radice di buddha, e significa 'risveglio"'. Gautama fece di sì con la testa. Anche lui esultava. Non immaginava che, nell'incontro con i bambini, avrebbero ricevuto un nome la via, lui stesso e persino il grande albero. Nandabala giunse le mani: "Si sta facendo buio e dobbiamo tornare alle nostre case, ma verremo presto a ricevere altri insegnamenti". I bambini si alzarono e giunsero le mani in forma di bocciolo di loto per ringraziare il Buddha. Poi si avviarono chiacchierando come uno stormo di garruli uccellini. Il Buddha era felice. Decise di fermarsi più a lungo nella foresta per capire come seminare meglio i semi del Risveglio e per concedersi un periodo speciale gustando la pace e la gioia che la scoperta della via gli aveva donato.
(Thich Nhat Hanh, Vita di Siddhartha il Buddha)
È davvero stupefacente e commovente osservare come furono dei semplici bambini i primi ad accogliere l'insegnamento di Siddhartha e anche a dare un nome a quanto aveva scoperto. Una sorpresa anche per lo stesso Buddha che non immaginava che da quell'incontro con i bambini avrebbero ricevuto un nome «la via, lui stesso e persino il grande albero». Ritroviamo in questa pagina un'altra costante negli insegnamenti spirituali di tutti i tempi: «Se non diventerete come i bambini...», «lasciate che i bambini vengano a me...». L'uomo nuovo, l'uomo rinato nello Spirito, è colui che ha guadagnato una nuova innocenza, colui che è tornato 'bambino', ma nella libertà e nella piena consapevolezza di un adulto. L'oltreuomo, aveva intuito Nietzsche, è l'esito di una triplice metamorfosi che passa attraverso il cammello e il leone per divenire, infine, un bambino. Ed è proprio a dei semplici bambini che Siddhartha dona i suoi primi insegnamenti e comunica quanto ha scoperto sotto l'albero della Bodhi.

Ci affidiamo al Beato, lo scopritore della verità, che indicò l'ottuplice sentiero della conoscenza e le quindici pratiche sacre, che percorse il giusto sentiero verso l'illuminazione,
Che conobbe l'universo, il senza-eguali, che superò gli esseri della terra, il Signore degli Dei e degli uomini, Buddha. Per tutta la mia esistenza, finché non abbia raggiunto il Nirvana, prenderò il Buddha come rifugio. Venero i Buddha delle ere passate, e i Buddha delle ere future, e i Buddha della presente età.
Non ho altro rifugio, Buddha è il migliore dei rifugi, la sincerità di queste parole mi faccia raggiungere il trionfo e la vittoria.
Inchino il capo verso la terra e venero la polvere sacra dei suoi piedi santi; se mai ho peccato contro Buddha, Egli perdoni il mio peccato.
(Patimokka)

Ogni giorno il Buddha si bagnava nel fiume Neranjara. Faceva meditazione camminata sulle rive e seguendo i sentieri nella foresta che lui stesso aveva tracciato camminando. Sedeva in meditazione sulla riva del fiume o sotto l'albero della bodhi, le cui fronde erano abitate da centinaia di uccelli cinguettanti. Aveva realizzato il suo voto.
(Thich Nhat Hanh, Vita di Siddhartha il Buddha)
Sono azioni semplici quelle a cui il Buddha si dedica: la cura di sé e l'esercizio quotidiano, anzitutto. Non è possibile donare nulla a nessuno se prima non si coltivano in sé equilibrio e armonia. «Medico, cura te stesso!» - ammoniva il Vangelo. Il fondamento di ogni amore altruistico è un sano amore per se stessi; non è egoismo, tempo sottratto ad altri, ma l'unica via per fare in modo che il servizio al prossimo sia veramente centrato sul 'loro' bisogno. È un egoismo "etico".
Massimo Diana
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