IL SILENZIO: un'esperienza da cercare

14.03.2021

Circa 20 anni fa, nella dispensa di un corso di formazione, lessi la seguente frase riportata su una diapositiva: "Il silenzio? Fa paura". Nel tempo ho ripensato spesso a questo assunto e oggi, con una maturità diversa, mi sono fatta un'idea precisa al riguardo. Il silenzio innanzitutto non è assenza di suoni come ci dice il dizionario, ma è un contenitore con al suo interno diversi tipi di esperienza. Lo abbiamo vissuto per un intero anno stando in lockdown all'interno delle nostre case, vivendo una situazione inquietante e surreale, lo viviamo a contatto con la sola natura, lo sperimentiamo quando ci mettiamo in comunicazione con altre persone attraverso gli sguardi, lo apprezziamo durante la meditazione o quando ci immergiamo nell'esperienza del trascendente come in un'adorazione in Chiesa. 

Quattro spunti di riflessione sul silenzio: 

1) esso rappresenta il momento in cui tocchiamo più profondamente noi stessi e ne abbiamo paura solo se ciò che vediamo non ci piace. Il silenzio è l'unico momento in cui realmente ci guardiamo allo specchio, senza rumori, senza deviazioni, senza distrazioni ed è una grande opportunità di conoscersi coi propri limiti e le proprie caratteristiche.

2) Il silenzio spesso contiene più messaggi di mille parole. Pensate agli sguardi tra innamorati, alla complicità tra le persone, alla compassione, tutte situazioni in cui il verbale toglierebbe valore al senso.

3) Quando è abbinato alla contemplazione, nella meditazione, nella preghiera o nell'adorazione, è esperienza profonda dell'infinito, del trascendente e ci lascia quasi senza fiato.

4) E infine c'è il silenzio che serve per ascoltare. Nella vita c'è un tempo per parlare e uno per tacere. Il silenzio agevola il contatto profondo, totale e aiuta la comprensione.

Che dire dunque su "Il silenzio? Fa paura" . È così se non si sta bene con se stessi, se si ha bisogno di parole per dare un senso, se viviamo la trascendenza in modo umano ( da noi all'infinito e non dall'infinito a noi), se non sappiamo ascoltare in modo autentico.

Il silenzio è dunque un'esperienza da ricercare, a cui non siamo più abituati perché siamo immersi in mille stimoli che ci distraggono dall'essenziale, ma a cui dovremmo ritornare per ritrovare autenticità.


Silvia Savio


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