LUNEDÌ 8 FEBBRAIO 2021

08.02.2021

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.

(Mc 6,53-56)

La notazione di Marco nella pagina del Vangelo di oggi è di grande e commovente bellezza. Gesù non parla, non insegna, ma cura e guarisce, mostra, attraverso il suo tocco e il suo lasciarsi toccare, tutto il potere che ha l'amore di sanare. Gesù imposta la sua vita sull'amore e sul rispetto dell'altro e ci dice in questo modo che la cosa più importante nella vita è cercare di guarire chi è cieco, sordo, zoppo, muto, malato, solo, disperato... E che per farlo non serve avere chissà quali poteri taumaturgici perché sta tutto nella capacità di far sentire l'altro accolto e accettato incondizionatamente, rispettato, amato, visto e non giudicato. È in questo modo che il miracolo si compie, perché attraverso l'accettazione si mette l'altro nelle condizioni di avviare in sé un processo di trasformazione. Si diviene automaticamente e naturalmente una "presenza terapeutica" se ci si pone semplicemente di fronte al prossimo con un atteggiamento di accoglienza, nella disponibilità a lasciarsi toccare. Gesù, col suo comportamento, ci invita a re-immaginare il mondo, usando i nostri specifici talenti per guarire, divenendo visionari e guaritori.

L'uomo è la perfezione dell'universo, l'intelletto è la perfezione dell'uomo. L'Amore è la perfezione dell'intelletto, la carità è quella dell'amore.Così l'amore di Dio è lo scopo, la perfezione e l'eccellenza dell'universo. In esso è la grandezza e il primato del comandamento dell'amore, il primo e il più grande comandamento.Esso è il sole che dona luminosità e dignità a tutte le leggi divine, agli ordinamenti sacri alle Sante Scritture. Tutto è fatto da quest'amore celeste, tutto in esso confluisce.Dall'albero sacro di questo comandamento nascono come fiori gli altri precetti e consigli, la vita eterna ne è il frutto.Ciò che non è in cammino verso l'amore eterno, tende verso la morte eterna. La pratica perfetta dell'amore permane nella vita eterna, esso non è altra cosa che la vita eterna.

(San Francesco di Sales) 

La grande ricchezza della spiritualità cristiana, generata da venti secoli di esperienze personali e comunitarie, costituisce un magnifico contributo da offrire allo sforzo di rinnovare l'umanità. Desidero proporre ai cristiani alcune linee di spiritualità ecologica che nascono dalle convinzioni della nostra fede, perché ciò che il Vangelo ci insegna ha conseguenze sul nostro modo di pensare, di sentire e di vivere [...]. Tuttavia dobbiamo anche riconoscere che alcuni cristiani impegnati e dediti alla preghiera, con il pretesto del realismo e della pragmaticità, spesso si fanno beffe delle preoccupazioni per l'ambiente. Altri sono passivi, non si decidono a cambiare le proprie abitudini e diventano incoerenti. Manca loro dunque una conversione ecologica, che comporta il lasciar emergere tutte le conseguenze dell'incontro con Gesù nelle relazioni con il mondo che li circonda. Vivere la vocazione di essere custodi dell'opera di Dio è parte essenziale di un'esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell'esperienza cristiana. 

(Papa Francesco, Laudato si'. Enciclica sulla cura della casa comune, 216-221)

Solo riscoprendo e coltivando la "dimensione ecologica" della spiritualità è possibile alimentare una genuina motivazione e passione «per la cura del mondo», che non può essere un aspetto marginale o secondario della nostra fede. L'invito di papa Francesco a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, è esplicito: un invito a vivere «quella sublime fratellanza con tutto il creato che san Francesco d'Assisi visse in maniera così luminosa». 

Massimo Diana

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