ORME E TRACCE

Orma per definizione ha a che fare con l'imprimere, il lasciare e lo stampare , mentre traccia racconta di un indizio di passaggio. Che importanza può avere questa dicotomia linguistica con il nostro oggi, con la nostra società e con le nostre relazioni?
La risposta parte da una nostra attitudine personale ad essere più l'una o l'altra nella vita delle persone.
La società oggi ha palesemente un orientamento all''essere traccia: ne sono testimonianza i social, che raccontano tutto e niente e ben poco lasciano agli altri se non usati con un'ottica di condivisione per crescere.
E che dire dei rapporti, dove difficilmente ci poniamo il problema di lasciare un orma, di imprimere un nostro ricordo significativo nell'incontro con l'altro. Vale per gli amici, per le coppie, per i conoscenti...spesso utilizziamo gli incontri per raccontare il nulla che ci circonda più che per vivere insieme esperienze e per costruire momenti indimenticabili.
Che cambia dunque tra essere orma e traccia: cambia l'OBIETTIVO. Nella prima pensiamo col NOI e ci poniamo il problema di lasciare qualcosa per costruire, nella seconda partiamo con l'IO limitandoci a lasciare un superficiale indizio di passaggio.
Nell'era dell'effimero è corretto farsi la domanda di cosa vogliamo essere in questo mondo: qualcuno che lascia ORME e frammenti di luce negli altri o TRACCE, che passano accanto, ma non vogliono autenticamente fare dono di nulla, e sono destinati a scomparire nell'importanza e nella memoria?
In fondo grandi traguardi nascono da grandi domande.
Articolo di Silvia Savio