RELAZIONI AL TEMPO DEL CORONAVIRUS
CULTURA E SOCIETÀ

Relazioni al tempo del Coronavirus Sono ormai passate 2/3 settimane da quando una nuova esperienza ha segnato le vite di tutti: non è soltanto l'esperienza del Coronavirus, ma anche e soprattutto quella della privazione.
Dopo anni in cui tutti potevano fare tutto ( davvero tutto) si è passati di colpo al vuoto spinto: non si può più andare a lavorare ( se non con l'auto dichiarazione) , non si va più in palestra, non si va a messa, non si va a ballare, ma soprattutto occorre tenere la distanza dalle persone.
Tale distanza è quantificata in 1 metro ma è diventata molto di più: dietro all'espressione non generare assembramenti, si cela il più perentorio stai in solitudine se vuoi tutelare te, i tuoi cari, i tuoi amici, i tuoi connazionali.
Persino con Dio si è modificato il contatto: chiese chiuse per giusti motivi, ma senso di grande smarrimento.
Quali i consigli per affrontare al meglio questo periodo:
1) Usare bene il proprio tempo. È vero possiamo uscire poco, ma tante cose che prima non facevamo, oggi hanno un loro spazio. Qualche esempio? I rapporti familiari, una telefonata vera ad un amico, una lettura.
2) usare il silenzio per ridefinire le priorità, anche nelle relazioni. Non vedersi e non toccarsi non significa non volersi bene, ma bisogna dirselo, farlo capire
3) usare il social per incontrarsi senza rischi: aperitivi via Skype, messe live su FACEBOOK, catechismo su Skype, Lezioni di fitness, stage di ballo, riunioni aziendali live dallo schermo del PC.
E si può anche interagire, si può scrivere, si può ringraziare, ci si può rincuorare.
Il Coronavirus è una cosa seria, ma lo sono anche le relazioni, da quelle con Dio a quelle con le persone. Se per noi sono importanti basta trovare modi diversi, senza arrendersi, perché quando tutto questo finirà tutti saremo diversi e i nostri rapporti saranno il risultato di come abbiamo vissuto questo periodo.
Che altro aggiungere se non...andrà tutto bene.
Articolo di Silvia Savio