SABATO 3 APRILE 2021

03.04.2021

Sabato Santo

Oggi è il giorno del Silenzio e del Vuoto. Non ci sono parole e non ci sono preghiere, nessuna lettura. Nulla. È vero, il legno della croce è l'albero della Vita. Ma questo passaggio, questa 'trasfigurazione' del 'legno' in 'albero', non è immediata, ma avviene attraverso il 'passaggio' dentro il vuoto e il silenzio del sabato. Il tempo intermedio. Apparentemente interminabile. Sembra che tutta la nostra esistenza si giochi in questo tempo frammezzo: tra la schiavitù e la libertà della Terra Promessa, tra la morte del venerdì e la resurrezione della domenica, vi sono i quarant'anni nel deserto e, appunto, il Silenzio e l'Assenza del sabato santo. 

Ma il Silenzio, il Vuoto, l'Assenza di questo giorno sono tremendamente eloquenti. Perché ci dicono esattamente cosa è la nostra vita, ora: un cammino nel tempo intermedio, tra un 'già' e un 'non ancora', tra una 'certezza' ancora incompiuta e una 'attesa' non ancora compiuta. Noi siamo qui. A volte vaghiamo, non sapendo bene dove andare; a volte ci fermiamo, stanchi, sfiniti, confusi, delusi, impauriti, smarriti; a volte ci lasciamo prendere dalla nostalgia e dal desiderio - impossibile - di tornare indietro; a volte ci rialziamo e riprendiamo il cammino, con una rinnovata fiducia e speranza, fino alla prossima delusione, fino al prossimo dolore, fino al successivo smarrimento. Ecco la nostra vita, ora. Tra il 'venerdì' e la 'domenica'. Un 'sabato' interminabile, un 'deserto', appunto, tra una condizione di schiavitù che non ci appartiene più e una condizione di pienezza, di pace e di libertà che ancora non è completamente e stabilmente nostra. Ecco perché il Silenzio e il Vuoto di questo giorno ci parlano profondamente. Certo, domani sarà festa; questa notte stessa udremo le campane suonare ancora una volta a festa e il sacerdote cantare "Gloria in excelsis Deo!". Ma noi restiamo sempre e ancora nel tempo intermedio, frammezzo, a metà. Perché il Sabato è la nostra Terra e la nostra Patria. 

Che senso ha, allora, aver celebrato ieri la Passione e poi domani la Resurrezione? Ha lo scopo di aiutarci a dare senso al nostro quotidiano Sabato. Come infatti possiamo sostenere il peso di questo interminabile tempo intermedio? Solo sapendo che non sarà questa la fine, ma che al Sabato succederà la Domenica di Resurrezione. Pasqua è proprio questo 'passaggio', che si compie continuamente perché mai compiuto una volta per tutte e stabilmente. Noi siamo frammezzo. Ma cambia tutto sapere che, appunto, questo della nostra vita è un tempo intermedio. E non la fine o il fine ultimo. La verità della resurrezione è qualcosa che si compie continuamente, che può compiersi continuamente nella vita di ciascuno di noi. Ma mai una volta per tutte e in modo stabilmente definitivo. Altrimenti il cammino si fermerebbe, e noi siamo, invece, perennemente in cammino. Questa la bellezza della nostra avventura umana sotto il sole: un cammino senza fine, che attraversa continuamente momenti di Passione e attimi di Resurrezione, in un dinamismo continuo. Ebbene, saper dimorare nel Sabato, nel Silenzio, nel Vuoto e nell'Assenza, accondiscendendo ad attraversare la nostra Passione, il nostro Venerdì, nella certezza che, domani, sarà Domenica e ci sarà di nuovo Vita, è tutta l'essenza della fede cristiana, che è una fede Pasquale. Beato chi riesce a comprenderlo e a viverlo. Ogni giorno.

Oggi il Cristo

si è nascosto nella terra,

e come seme caduto

attende

la vita dal Padre.

Oggi la tomba

muta avvolge il suo corpo,

e come seno di donna

già sente

le doglie del parto.

Ecco il tempo

della fede e dell'attesa

che ci apre

al giorno glorioso

in cui Cristo vince la morte.

Amen.

(Germagno) 


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