SILENZIO

23.06.2021

PENSIERO

La forza del silenzio, in sintonia con il pensiero di Padre David Maria Turoldo:
"Il nostro è un tempo defraudato di molte cose.
Ad esempio è un tempo senza silenzio, e quindi senza scampo".


Difficile intuire la forza del silenzio, in un tempo storico che ne ha avvilito l'essenza e mortificato la sacralità, tracciandone la presenza nell'assenza, la pienezza nella privazione, il pieno nel vuoto. Fa ormai parte di un immaginario collettivo individuare il silenzio laddove la parola rinunci a esser pronunciata, il suono si privi della sua musica e il mormorio della natura improvvisamente sospenda il proprio canto, dissolvendosi in uno sterile, inerte torpore. 

L'uomo moderno ha ridotto il silenzio alla pausa, un punto statico sul quale è pericoloso indugiare perché rischia di minare la vitalità, trascinandola in un profondo e inanimato oblio. L'intimità col silenzio lo spaventa, forse perché - così astratto, assordante e indecifrabile - somiglia alla morte. E proprio come accade con la morte, l'uomo ritarda l'incontro col silenzio, timoroso di lasciarsi spogliare di ogni senso di sé e ritrovarsi nudo dinnanzi al proprio intimo vuoto. La straordinaria forza del silenzio emerge proprio nella condizione di fiducioso abbandono al vuoto interiore, operando come un campo di attrazione dove gli opposti collassano e la dualità si fonde nell'uno. In questo luogo vivificato, ciò che resta - non in quanto scarto ma come naturale conseguenza di un processo di svelamento - è il volto di Dio e il suo riflesso in ogni cosa. Solo elevandosi al più assoluto silenzio, nella profonda contemplazione ed estasi dell'anima, l'uomo ha finalmente la possibilità di predisporsi all'incontro con Dio, addolcito, nell'attesa, da un'esperienza di accettazione e di fede.

Il nostro è un tempo senza silenzio, e quindi senza scampo, ha osservato Padre Maria Turoldo, ed è vero. Accedere al silenzio ci inoltra a comprendere profondamente il mistero dell'esistenza umana, fornendoci una guida e una mediazione tra il travagliato cammino dell'uomo nel mondo e l'itinerario interiore dello spirito. Negare questa introspezione rischia di condurci a derive inattese e, soprattutto, di precludere l'esperienza estatica dell'incontro con il divino che è in noi. 


Maria Sole Santi


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